LA BIOMUSICA, UNA DISCIPLINA PER GENERARE BEN-ESSERE

di Anna Ercoli

  

Inviterei chiunque a provare una sessione di Biomusica; questo metodo, utilizzabile in tutte le fasce di età (bambini, adolescenti, adulti, e anziani) facilita l’equilibrio, il rilassamento, la stimolazione del sistema bioenergetico, sciogliendo e prevenendo la somatizzazione dei conflitti emotivi fino ad arrivare a possibili guarigioni.

Il beneficio di questa disciplina, ideata da Mario Corradini, viene determinato dall’utilizzo di vari strumenti, quali gli esercizi energetici –con la produzione di suoni indirizzati- i giochi, le narrazioni, le fantasie guidate e l’ascolto della musica. Tutto questo impatta notevolmente sulle varie parti dell’individuo: la consapevolezza di sé, il piano cognitivo, il piano emotivo, fino ad arrivare al piano comportamentale.

Nella mia esperienza, come operatrice del metodo, posso dire che la Biomusica riesce ad attivare, all’interno di un percorso di almeno 10 sedute, una volta a settimana, un processo di cambiamento in cui il partecipante sciogliendo stress e tensioni, riesce a liberare una rinnovata energia, ristabilendo con se stesso un nuovo rapporto, una nuova relazione, accrescendo o rafforzando la propria capacità di “locus of control”, termine di derivazione anglofona che nelle scienze psicologiche significa “luogo di controllo” e indica la modalità con cui l’individuo ritiene che gli eventi della sua vita siano prodotti dai suoi comportamenti o azioni, con la conseguenza di rendersi sempre più consapevole e responsabile del proprio ben-Essere.

In una seduta di Biomusica i giochi che si svolgono durante la sessione hanno il compito di riscaldare, socializzare, rendere attivo il gruppo. Lo spazio del gioco, diventa uno spazio potenziale e svolge, come afferma D. W. Winnicot nel suo libro Gioco e Realtà “…un ruolo importante nel processo di identificazione e di esplorazione del potenziale personale, sia in relazione a se stessi che con gli altri…”.

Inoltre è bene sottolineare l’informazione che arriva dalle Neuroscienze, attraverso il biologo molecolare J.Medina, il quale afferma che il movimento e l’attività fisica che nei giochi sono attivati producono un polipeptide chiamato BDNF (brain derived neurotrophic factor) presente nel cervello e definito carburante cognitivo. “Un vero e proprio fertilizzante del cervello – dice John Ratey psichiatra di Harvey – che mantiene giovani e in salute i neuroni esistenti rendendoli più pronti a connettersi gli uni con gli altri e inoltre stimola la neurogenesi.”

Le narrazioni, le fantasie guidate utilizzate, sono invece strumenti concreti ed efficaci non solo per alleviare lo stress, ma anche per attivare risorse interne, per introdurre cambiamenti che abbiano effetti concreti come, ad esempio, accettare un passato doloroso, superare difficoltà presenti, coltivare speranza per il futuro, sostituire sentimenti negativi con emozioni positive e serene.

Il suono indirizzato, assieme ad una respirazione appropriata e intonazioni precise di note hanno il compito di sciogliere i conflitti emotivi, che diventati blocchi possono creare difficoltà al passaggio dell’energia nel corpo generando così somatizzazioni che possono sfociare in malattie. Ovviamente credo sia bene precisare che se anche il suono indirizzato può rimuovere i blocchi rilasciando nell’organismo quell’energia congelata, la vera risoluzione si avrà nel momento in cui la persona riuscirà a individuare l’origine del suo mal-Essere.

La musica utilizzata con questa metodologia ha un ruolo di integrazione fondamentale, anche se in certe fasi di una sessione potrebbe sembrare avere un ruolo secondario. In realtà essa è una vera protagonista per ristabilire l’equilibrio psico-fisico della persona. Essa ha il compito, attraverso particolari combinazioni sonore, di agire per risonanza su vari aspetti della persona: sulle onde cerebrali, sulle ghiandole endocrine, sul sistema bioenergetico, sulle zone corporee che risuonano per simpatia inducendo una stimolazione su meccanismi nervosi-ormonali considerati risposte fisiche agli stessi impulsi.

Utilizzo spesso la Biomusica nei contesti sanitari, per sviluppare ben-Essere negli operatori sanitari, cercando di educare i partecipanti degli incontri a prevenire stress e burnout, per alleggerire con le diverse attività del metodo che si mettono in atto, la prassi quotidiana spesso complessa e articolata, riportando alla luce il bambino nascosto dentro l’adulto, per ritrovare motivazione, creatività, vitalità, gioia sotterrate all’interno di convinzioni e lamenti limitanti che generano soffocamento della propria vitalità.

 

Riporto alcuni feed-back ricevuti:

Ho capito che dentro di me ho risorse infinite che voglio scoprire ancora di più, i giochi e le varie attività svolte mi hanno resa più allegra e leggera”.

Quello che mi è maggiormente piaciuto di questa esperienza è aver compreso che per divertirsi basta poco, mi sono infatti piaciuti i giochi senza togliere nulla a tutto il resto, per me è giunta l’ora di integrare di più la mia bambina interiore con la mia parte adulta e portarla nei diversi ambiti della vita, non solo in quella professionale.”

Ho iniziato questo percorso con un grande peso nel cuore, ma ora ho compreso che ce la posso fare”.

Mi porto a casa un nuovo modo di sentire, una nuova sensibilità rispetto a me stessa e al mio corpo rispetto al contesto professionale dove lavoro”.

Il percorso effettuato mi ha risvegliato e fatto comprendere che l’energia umana è un campo che può offrire tante conoscenze, che la mente o la parola o gli occhi o il fisico non possono dare. Grazie a questi momenti di vita vissuta insieme ho rispolverato quella parte di me che era ormai lontano e adesso non la voglio più mollare.”

 

Concludo con una considerazione del neuroscienziato Joe Dispenza: «Quando il cervello è stimolato in un altro modo, impatta radicalmente sullo stato d’animo. Si attivano così nuovi pensieri che introdurranno nuove scelte, nuovi comportamenti, nuove esperienze, nuove emozioni. L’identità entra in una fase di trasformazione ».

La Biomusica ha la capacità di mettere in atto tutto questo, ho riscontrato il suo valore in termini di miglioramento psico-fisico, essa dona elasticità al corpo, alla mente e allo spirito.

 

Anna Ercoli

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